L’enduro in Italia: La storia dell’originaria “regolarità”
L’enduro, uno sport motociclistico che combina abilità di guida, navigazione e resistenza fisica, ha in Italia una storia piuttosto lunga. Infatti, prima che fosse chiamato “enduro”, questa disciplina era conosciuta con il nome di “regolarità”. Oggi andremo ad esplorare la storia dell’enduro in Italia, fin dagli albori, e conosceremo i piloti che maggiormente hanno contribuito a
diffondere questo sport.
Le radici della “regolarità” risalgono agli anni ’50 come una sorta di evoluzione del motocross e del trial: due discipline già ben
conosciute. A queste era stata aggiunta una sfida ulteriore, ovvero il rispetto dei tempi prestabiliti per coprire un determinato percorso.
Chi sono stati i pionieri nel nostro Paese?
Tra i primi piloti italiani che si sono distinti nella regolarità, troviamo nomi ancora ben conosciuti agli appassionati.
Uno di questi è Roberto Azzalin. Azzalin, classe 1953, originario di Bergamo, è stato un pilota di successo nella regolarità degli anni ’70. Ha rappresentato l’Italia in molte competizioni internazionali, ottenendo diversi risultati di rilievo e giocando così un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella diffusione della “regolarità” in Italia, nazione che ha ospitato uno dei primi eventi in questa direzione. Infatti, con il passare degli anni, la regolarità, in Italia, ha iniziato ad evolversi e a prendere il nome di “enduro”.
Nel 1968 è stata teatro di uno dei primi eventi di enduro: il “Motocross delle Nazioni”. Una competizione nata in Inghilterra negli anni ’20 del secolo scorso e divenuta internazionale con la sua prima edizione europea nel 1952. L’evento italiano includeva una sezione fuoristrada dove, oltre alla velocità, erano richieste l’abilità e la tecnica di guida.
Dagli anni 70 in poi, l’enduro ha preso definitivamente piede ed è diventato una disciplina quasi di massa.
Qualche anno dopo cominciamo a trovare altri nomi di rilievo e uno su tutti è senz’altro quello di Giovanni Sala, noto anche come “Giò”. Anche lui, come Azzalin, originario di Bergamo, terra che ha dato natali a diversi piloti di successo. Giò è diventato uno dei piloti italiani più famosi nella storia di regolarità e di enduro, ed è tutt’ora uno dei piloti più amati dal pubblico. Ha vinto numerosi titoli italiani e ha raggiunto il successo a livello internazionale, vincendo ben cinque volte il titolo di campione del mondo, battendo così il bresciano Mario Rinaldi, un altro endurista di spicco, che ne ha conquistati ben quattro. Ancora oggi sia Giò che Mario praticano enduro, insegnando ai ragazzi la tecnica di guida e trasmettendo la loro passione per il motociclismo.
Stefano Passeri è un altro pilota di successo. Anche lui bergamasco. Passeri era stato tra i primi a competere a livello internazionale e ha ottenuto diversi titoli importanti, tra i quali: 10 italiani, 4 europei ed è stato 4 volte campione del mondo a squadre. Stefano, come Giò Sala e Mario Rinaldi, è tuttora impegnato nell’insegnamento della disciplina ai giovani (e meno giovani), continuando così a vivere la sua passione per l’enduro.
Infine, non possiamo non citare Franco Gualdi, modenese, vincitore di diversi titoli italiani e che oggi ricopre la carica di coordinatore del Comitato Enduro FMI.
E recentemente?
Negli ultimi anni l’enduro ha continuato a crescere di popolarità, sia a livello amatoriale che professionale. Sono nati molti motoclub e associazioni dedicate, con l’intento di promuovere questo sport. Infatti, le gare di enduro vengono oggi organizzate in tutto il Paese. A volte anche scontrandosi con le difficoltà dovute alle crescenti pressioni di tipo ambientalista. Nonostante questo, l’enduro è, ancora oggi, uno degli sport motociclisti più seguiti in Italia. Gli appassionati si radunano per assistere a gare importanti, come il Campionato Italiano di Enduro, che vede i migliori piloti sfidarsi su terreni accidentati e vari in tutta la penisola.
L’Italia ha inoltre anche ospitato, nel tempo, importanti competizioni internazionali di enduro. Accoglie ogni anno una tappa del
Campionato Mondiale e ha visto ben cinque tappe della famosa competizione ISDE (International Six Days Enduro) per la quale la KTM, il produttore delle famose moto da enduro, crea ogni anno la moto in edizione speciale con tanto di grafiche dedicate al luogo di svolgimento.
Infine, in Croazia?
Quindi, come abbiamo visto, l’enduro continua ad avere successo e anche in Croazia è una disciplina molto amata. Diverse gare
organizzate nel Paese attirano gli enduristi di tutta Europa, tra cui moltissimi italiani. E diversi sono i posti e le organizzazioni a cui affidarsi per poter godersi dei giri di enduro in assoluta tranquillità.
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