Red Bull Erzbergrodeo – conoscete la sua storia?

Da poco più di una settimana si è conclusa la 27° edizione del Red Bull Erzbergrodeo 2023 che, come di consueto, si è svolta in Austria nei pressi dello storico centro minerario di Eisenerz. Erzberg, significa infatti “Monte di ferro” ed è il più grande bacino di minerali ferrosi nel centro Europa.

L’evento, che con ogni probabilità rappresenta la più famosa gara di hard enduro nel mondo, ha visto al via più di 1.500 piloti. Ma solo i 500 più abili e veloci sono riusciti ad accaparrarsi la possibilità di accedere alla Main Race, ovvero la gara principale che si è corsa la domenica l’11 giugno. E se il prologo ha eliminato una gran parte dei piloti, la gara della domenica ha fatto una vera e propria strage. Su 500 partenti, sono stati solo in 17 a vedere la bandiera a scacchi, e non prima di aver superato percorsi impervi, sezioni tecniche e checkpoint difficilissimi. Con i migliaia di fan ad applaudire ed acclamare i piloti ad ogni manche, la piccola cittadina di circa 5.000 abitanti è arrivata, come ogni anno, a contare fino a oltre 40.000 persone tra visitatori, piloti e carovane al seguito.

Ph: Redbull ErzbergRodeo

Quest’anno, per la seconda volta consecutiva, a vincere è stato il pilota tedesco Manuel Lettenbichler (KTM), classe 1998. Manuel ha tagliato il traguardo con circa mezz’ora di distacco dal quasi coetaneo inglese Billi Bolt (Husqvarna). Terzo classificato il canadese Trystan Hart (KTM) a ben quindici minuti da Bolt.

Le origini di Erzbergrodeo

Ma come nasce questa gara? Quali sono le origini di questa corsa leggendaria che richiama migliaia di piloti da tutto il mondo?

Se oltre 1.500 piloti, amanti dell’hard enduro, provengono da tutto il mondo e si ritrovano in una piccola località nel cuore dell’Europa per sfidare la maestosa “montagna di ferro” una ragione deve esserci. E di certo non si tratta di un premio in denaro o chissà cos’altro… infatti, quello che muove questi piloti è il mito. Il mito dell’Erzbergrodeo. Ed è un mito che attrae centinaia di piloti che si recano in pellegrinaggio ad Eisenrz da quasi trent’anni. Migliaia di chilometri di viaggio per quattro giorni di fatica e di sudore, di emozioni e adrenalina, ma anche di delusioni per chi non ce la fa a qualificarsi.

Ph: Redbull ErzbergRodeo

E chi è che si è inventato questa formula vincente, capace di guadagnare di popolarità di anno in anno?

Karl Katoch, il pioniere

E’ stato Karl Katoch, https://www.instagram.com/katoch_karl/ a dare il via alla prima edizione della famosa gara. Un giorno, facendo un giro in sella alla sua motocicletta, Karl era arrivato nei pressi del monte Erzberg e era rimasto letteralmente affascinato dallo scenario che gli si era presentato davanti. L’austriaco Karl, funzionario comunale di Vienna da oltre 30 anni, ha deciso, nel 1995, di organizzare in questo posto magico una gara che sarebbe poi diventata il più grande evento di moto enduro off-road del mondo, l’Erzbergrodeo.

La sua passione per l’enduro e per l’avventura, la sua mania di guidare le moto fuoristrada su percorsi possibili e soprattutto impossibili, gli avevano permesso di creare la formula vincente per una gara che, nella sua prima edizione aveva richiamato già ben 180 piloti accorsi da ogni parte del mondo per sfidare quella montagna di ferro austriaca. L’anno successivo, il numero dei participanti era raddoppiato e negli anni seguenti le iscrizioni hanno continuato a salire di numero. 

Certo, lo svolgimento dell’evento è cambiato rispetto alla prima gara, ma non è cambiato l’entusiasmo e il senso di sfida che la gara è in grado ancora oggi di trasmettere. E continua ad attirare piloti amatori ma anche professionisti, come Gio Sala, David Knight, Graham Jarvis o Cyril Despres, per citare solo alcuni personaggi famosi che hanno negli anni partecipato all’evento. E di anno in anno, la difficoltà cresce sempre di più e l’impresa della sfida alla “grande montagna di ferro” è diventata sinonimo di determinazione e di grinta, oltre che di puro spirito di divertimento e adrenalina.

E voi, vorreste provare a far parte delle migliaia dei piloti pronti all’impossibile? Sicuramente, per poterci provare, serve tanto allenamento, sia di velocità che di tecnica.

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