Enduro - intervista con il campione del mondo, Gio Sala - Enduro Croatia
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Enduro – intervista con il campione del mondo, Gio Sala

Enduro – intervista con il campione del mondo, Gio Sala

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Due chiacchiere con il campione del mondo di enduro: Gio Sala

Abbiamo avuto una grandissima fortuna di incontrare Gio Sala, il più amato endurista italiano nonchè più volte campione del mondo di enduro. Ne abbiamo ovviamente approfittato per fargli qualche domanda e abbiamo scoperto delle cose di lui veramente interessanti e siamo felici di condividerle con voi. Quindi se volete sapere la sua storia e avere anche qualche piccolo consiglio….continuate a leggere.

1. Gio, comincio con una domanda che probabilmente ti fanno in molti: a che età sei salito su una moto per la prima volta e, se ti ricordi, cosa (o chi) ti ha spinto a farlo?

Ho iniziato ad appassionarmi al fuoristrada fin da bambino, con la bicicletta affrontavo i primi ostacoli nei vari campetti intorno al paese. Vicino a me abitava Gualtiero Brissoni, uno dei migliori piloti di enduro negli anni 80, e andando spesso a vederlo girare la passione aumentava di volta in volta. Quando lui se ne andava io in bicicletta percorrevo il perscorso simulando le sue gesta!

Sono nato a Gorle in provincia di Bergamo, paese che si trova in Valle Seriana, regno dell’enduro. Nella zona sono nati e cresciuti tantissimi campioni, probabilmente anche per i difficili percorsi che presenta questa valle, infatti, la famosissima gara “Valli Bergamasche”, una delle gare di enduro più difficili del circus mondiale viene organizzata appunto in Valle Seriana! Così appena compiuto 14 anni, età in cui si può guidare una 50 da fuoristrada ho iniziato ad affrontare le mulattiere della Bergamasca includendo qualche pezzo della famosa Valli Bergamasche. Mentre giravo, sognavo che un giorno mi avrebbe fatto immensamente piacere partecipare… e poi quando sono diventato grande il destino mi ha dato l’opportunità di partecipare… e l’ho anche vinta!!

Gio Sala agli esordi enduro

2. C’è stato un momento in cui ti eri accorto che andavi più forte degli altri?

Come tutti i piloti iniziavo a crescere sia come esperienza e come velocità. A 18 anni ho vinto il mio primo campionato Italiano cadetti di enduro, fatto che mai mi sarei aspettato, ma tutti gli amici del paese si dedicavano al cross quindi avevo lasciato l’enduro per dedicarmi anche io al motocross.

Ho vinto qualche regionale nel cross, ma la mia ambizione era correre ad alti livelli. Sono arrivato a correre il massimo campionato Italiano, ma ahimè, non ero un professionista perchè tutti i santi giorni dovevo lavorare nel minimarket di alimentari della mia famiglia e avevo quindi poco tempo per dedicarmi agli allenamenti settimanali.

In ogni caso ho terminato il campionato Italiano Senior in 12° posizione, e nel 1999 ho preso parte ad una prova di campionato mondiale di motocross in Cecoslovacchia, a Dàlecin per l’esattezza. Ho terminato entrambe le manche in 22° posizione, che non era male per uno che vende il salame……

Come capirai con un negozio di alimentari i soldi che giravano erano pochi, ed io dovevo mettere tutto il mio salario nella moto, ricambi, gomme e trasferte per le gare, così nel 1990 ho deciso di chiudere con le gare di motocross. Non potevo spendere tutto per gareggiare in moto! Ma in quell’anno avevo provato a tornare a fare qualche gara di enduro, andando abbastanza bene, così Ige Carrara, proprietario di una concessionaria KTM mi ha portato al Team Farioli, dove il “Boss” Arnaldo Farioli mi ha aperto il mio primo contratto da ufficiale KTM. Era il 1991, quindi avevo già 27 anni, ma integro di fisico e salute, e soprattutto motivato come un matto, ho iniziato ad allenarmi seriamente, naturalmente nel negozio di famiglia non ero più così regolare nelle presenze, ma quando ero a casa continuavo ad aiutare la famiglia.

3. Quindi la KTM ti ha cambiato la vita, anche se, e questo ti fa onore, sei rimasto con i piedi per terra da quello che mi dici… Sei stato (e continui ad essere anche oggi) un mito per intere generazioni di enduristi e sei riuscito a conquistare dai più stagionati ai più giovani. Recentemente la KTM ti ha insignito di un premio particolare, come riconoscimento alla tua carriera. Immagino debba essere stata una bella soddisfazione, ce ne parli?

 Si sono molto felice del riconoscimento che KTM mi ha conferito! In passato ero stato io a dare  soddisfazioni alla KTM, ed ora è KTM che mi gratifica con i vari riconoscimenti. Una su tutte è certametne il fatto di essere ancora nelle file del marchio Austriaco da oltre 30 anni! Inoltre a Mattighofen al Motohall  ho un posto nella Hall of fame!

Sicuramente avendo iniziato nel lontano 1991 e terminato con il racing nel 2007, ho avuto modo di attraversare un paio di generazioni di appassionati, poi anche dopo la carriera sportiva sono restato sull’onda del mio sport rivestendo vari ruoli, tra cui il Track Inspector per la FIM dove mi prendevo cura dei percorsi del campionato del mondo di enduro, quindi sono sempre rimasto nell’ambiente e a contatto con i tifosi.

Gara Gio Sala

4. Ti ricordi la prima volta che sei salito sul podio? Quando è stato e in che occasione?

 Si, ma era una gara del cappero, ovvero non titolata, mentre al primo campionato Italiano Cadetti, come ti dicevo prima non pensavo di aver vinto e quindi non mi presentai alla premiazione! La prima gara di mondiale enduro l’ho vinta nel 1991. Purtroppo il Team Farioli per un problema con gli organizzatori, non mi ha permesso di andare alla premiazione e ritirare la coppa, così quel trofeo non è in mio possesso. Ma poi in futuro nell’enduro sono salito molte volte sui podi di tutto il mondo, e sempre con tanta soddisfazione. Devo dire però che nel 2006, quando salii sul podio della Dakar ero così contento che mi portai un foglio con scritto “sono felicissimo”, casomai qualcuno non lo capisse. Penso però che vedendo il mio sorriso sul podio del Lago Rosa, il cartello potevo fare a meno di portarlo con me!!

Campione del mondo Gio Sala

5. Le gare, i mondiali, perfino la Dakar! Durante queste occasioni, hai mai avuto un portafortuna, un numero, un oggetto, una routine che ti portavi o facevi sempre? Probabilmente dopo la tua risposta saremo in molti a provare a fare la stessa cosa, nella speranza che funzioni anche per noi?

Ahia, ti deludo, non sono mai stato superstizioso e quindi nessun rito e nessun cerimoniale, però avevo una linea diciamo “rigida” nel mio comportamento nel corso della gara. Ad esempio nel visionare le speciali nei giorni precedenti, quando le camminavo non tolleravo che mi venissero a distrarre con delle chiacchiere perchè ero molto concentrato. Poi, “guai” se durante la colazione prima della gara un giornalista o un tifoso veniva a farmi domande, la mia testa era già nella gara e non mi andava di parlare. Oppure, prima di partire per la speciale scuotevo la testa in modo che il casco si assestasse bene intorno al viso.

Ma come dicevo niente di scaramantico! Ah ecco, mi piaceva usare sempre lo stesso marsuppio nelle diverse stagioni, almeno fin quando non si consumava e rompeva, ma più per affezione che non per scaramanzia.

Gio Sala alla Dakar

6. Bene, la prossima volta che andrò in moto proverò a scoutere la testa nel casco, chissà che non funzioni! Ma affrontiamo ora un altro argomento: quanto conta la prestazione della moto, la preparazione ed il settaggio corretto? Molti di noi passano delle ore a trovare le sospensioni migliori… ma cambia davvero poi così tanto? O chi è un “manico” rimane un “manico” anche sul triciclo?

 Quando corri ad un certo livello, la prestazione è importante, ogni dettaglio conta per fare la differenza, quindi una buona moto con un buon pilota farà un miglior risultato che un buon pilota con una moto mediocre. Certo nell’enduro il 70% della prestazione viene dal pilota, ma ovviamente quando dispone di una buona moto! Il setting delle sospensioni è importantissimo e fondamentale, ti permette di andare forte in sicurezza. Non puoi avere una moto che reagisce male quando stai andando forte tra buche, radici, sassi, pietre…….e sei in mezzo agli alberi!!

Poi certo il pilota ci deve mettere del suo quando la moto è al limite, correggere quelle situazioni dove le sospensioni da sole non possono risolvere la sbandata.

Ovviamente essere un “manico” aiuta ad andare meglio anche con una moto non super performante, ma se vuoi vincere serve sia uno che l’altro.

7. Sappiamo che continui ad andare in moto, sei coinvolto nella maggior parte degli eventi enduristici. Per chi volesse apprendere la tecnica di enduro direttamente da te, ha qualche possibilità? Organizzi dei corsi o delle uscite?

Continuo ad andare in moto perchè mi piace moltissimo, ed ora che non gareggio ho riscoperto il piacere di guidare la moto senza andare troppo di fretta, ora mi gusto i percorsi, i panorami…….e i ristoranti che raggiungiamo nel corso del giro.

Da qualche anno ho finito di lavorare per la Federazione Internazionale come Track Inspector al mondiale enduro, ora che sono padre di un figlio di 10 anni non ho più voglia di stare lontano da casa per tanto tempo. Così in veste di KTM Ambassador mi occupo dei percorsi del Trofeo Enduro KTM, un bellissimo trofeo che si svolge in 5 tappe in Italia e mi prende pochi giorni di lavoro. Partecipo poi, in sella alla KTM 890R, ad eventi non competitivi, manifestazioni dedicate alle bicilindriche, un segmento che sta prendendo sempre più piede.

Non organizzo più corsi perché purtroppo ho avuto esperienze negative che mi sono costate parecchi soldi a causa di partecipanti che cercano di sfruttare ogni occasione per reclamare qualche soldo all’organizzatore. Ora per insegnare qualche trucco del mestiere vengo chiamato dai moto club o dalle concessionarie KTM che organizzano gli eventi per i loro clienti. Io vi partecipo in veste di istruttore ma non più come organizzatore.

Gio Sala ISDE

8. Per chi invece non avesse la possibilità di partecipare in persona ai corsi dove insegni… riesci a dare qualche consiglio su come meglio guidare una moto da enduro? Qualche segreto, qualche dettaglio che può aiutare a migliorare molto le proprie capacità di guida?

Ehm…….la vedo un po’ dura spiegare le malizie del mestiere scrivendo delle parole, ma il primo consiglio che do è quello di divertirsi, indipendentemente dalla velocità che si tiene. Come ti dicevo prima, ora mi diverto tantissimo senza andare con il ritmo da gara (anche perché non ne sarei più capace). NDR: e a questo ovviamente noi non ci crediamo!

L’enduro presenta così tante situazioni diverse che anche un manuale sarebbe poco efficace per trasmettere i consigli. Ma qualche spunto posso darlo… potrei suggerire di guidare in piedi sulle pedane anziché seduto. Infatti, se notiamo tutte le gare di off road vedi Dakar, Motocross, Enduro, Enduro Estremo e il Trial, tutti i campioni guidano prevalentemente in piedi. Però… anche qui…  se non si ha la tecnica giusta, con lo spostamento del peso ad esempio, la guida in piedi potrebbe risultare poco efficace e molto stancante. Un consiglio che do, è quello di gestire la potenza del motore con la frizione, perché con il solo gas avremo una situazione di “on/off” della potenza, e in certe situazioni non è facile dosare il gas al millimetro, mentre la frizione ci permette di dare o togliere potenza alla ruota. 

Technica enduro Gio Sala

9. Andremo senz’altro a testare i tuoi consigli Gio, grazie mille! Andrei avanti a farti altre mille domande ma so che dobbiamo chiudere. Quindi ti chiederei, sempre motociclisticamente parlando, se potessi dire una cosa a te stesso da piccolo, quale sarebbe?

Mi direi, bravo Gio, rifai esattamente come hai fatto che è andato tutto super bene, anche perchè ho sempre saputo che con i se e i ma non si è mai fatta la storia.

E anche noi diciamo:

Bravo Gio, hai fatto la storia dell’enduro e siamo super felici di averti conosciuto. E ai nostri lettori cosa aggiungeremmo? Che è raro incontrare tanta umiltà, gentilezza e disponibilità in un campione del calibro di Gio. Un grande grazie per questa intervista e alla prossima. Speriamo in futuro di poter fare a Gio qualche altra domanda. Anzi, se voi avete delle domande da fargli, mandatecele e noi chiederemo per voi.

Abbiamo invitato Gio a fare enduro da noi, da Enduro Experience Croatia, e speriamo vivamente che prima o poi ci onorerà della sua presenza. Vi terremmo aggiornati! Nel frattempo, se vi volete divertire facendo enduro, vi aspettiamo. info@enduroexperience-croatia.com. E se volete invece avere dettagli sulle attività di Gio, vi invitiamo a visitare il suo sito http://www.giosala.com/